Archive | October 2010

day10 – Williamsburg – Queens – MoMA – bmx

siciliani 60enni nel negozio a fianco dell’ostello

uno è di cologno monzese

strade senza nome a Williamsburg East
che lasciano spazio a locali trendy a Williamsburg West
durante la transizione  tra Est e Ovest tanto spagnolo
un’insegna comida china e criolla, niente male
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graffiti
negozi di abiti usati
belli ed economici
a Nassau street compaiono scritte polacche
e una bandiera dice che la maratona (next week) passerà anche di qua
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lo Shea Stadium non c’è più, c’è il Citi Field
che delusione

Flushing Meadows, con gli aerei che fanno la curva per atterrare a LaGuardia

la metro corre in sopraelevata, sotto c’è una strada dove le etnie si mischiano

la ‘Lonely’ parla di locali indiani, io trovo solo sudamericani
mangio in una HORNADO ECUATORIANO
 
tutto si svolge in spagnolo…
il benvenuto, il menu, i postres, la cuenta
la mia prima carnazza di NY
fino ad oggi ero rimasto sul vegetarian
il piatto che scelgo si chiama hornado, vedo la figura ed è ok
arriva una specie di stinco di maiale contornato da una insalata stranamente saporita
due tortine gialle di polenta/mais, un sacco di agli, che si possono mangiare
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su internet (dato che la comunicazione in spagnolo non è il mio forte) ho scoperto che sono in realtà

llapingacho = tortino di patate (con forse formaggio dentro)
hominy = non è aglio, ma mais seccato e trattato con sostanze alcaline
?!?

ogni negozietto ha un bancomat
fa impressione prelevare in mezzo agli scaffali

per la seconda volta toccata e fuga a Manhattan
c’è troppa gente a Manhattan, ma la vista dei grattacieli da sotto è bella
ma arriva mai il sole in quelle vie?

il Moma il venerdi è gratis
pessima idea
coda lunghissima
coda per lasciare lo zaino lunghissima
impossibile vedere i quadri, c’è troppa gente e troppo rumore
vedo velocemente le sale più vuote, architettura e design
il bel gardino di sculture all’aperto

di fronte aprirà la Triennale di Milano NYC

sulla targhetta, Andy Wharol è American, non Statunitense
semplificazione all’americana

qua è pieno di italiani
e studenti francesi

nei sobborghi turisti italiani niente, mi sembrava strano…

torno a Williamsburg in tempo per vedere un contest di BMX
tutto molto bello, pubblico di BMXari
salti a tema halloween

dj a palla
ed evoluzioni a volte entusiasmanti

ma non capisco come si fa a passare il turno del contest
n bikers a caso fanno n evoluzioni a caso
e poi lo speaker dice chi passa il turno
e aggiornano il tabellone manuale e invisibile al pubblico

preferisco guardare competizioni dove capisco le regole, tipo sanremo, missitalia, l’elezione del papa
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tutti bevono la birra nascosta dentro al paperbag
ri-di-co-li

o meglio poco consapevoli

in metro, una ragazza vestita da pattinatrice d’altri tempi
un ragazzo da darkettone, che legge un libro darkettone
3 uomini vestiti da rambo, vitocatozzo, anni50conmazzadacricket?!?

chissà chi lo fa per halloween, e chi ci è
 

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la metro non è incasinata come pensavo
si riesce a girare facilmente
capire gli annunci aiuta, ci sono sempre lavori in corso
l’unico buco nella mia comprensione della rete è la differenza tra treno locale e express,

però le banchine sono lunghissime
ricordano quelle del passante, un kilometro

e a differenza della metro londinese, le uscite non sono regolamentate

chi sale e chi scende dal treno percorrono le stesse scale, in sensi opposti
grandi scontri

un po’ come a milano, ma con un traffico di passeggeri molto superiore

sono distrutto
magari domani riposo un po’
e da oggi fa freddo
oggi sempre maglietta + maglietta2 + felpa + cappello e sciarpa
e spesso anche giubbotto antivento

day9 – Brooklyn

inizio con un giretto in zona ostello

loft loft e loft
ex magazzini convertiti in abitazioni
chissà come sono dentro…
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alcuni non ancora convertiti, cadono a pezzi

i pali delle fermate dei bus (hei, qua ci sono le fermate!! yuppie)
sono altissimi, il doppio dei nostri

bici a scatto fisso, per strada e in metro

forse questa è l’unica moda che seguono
perché tutti hanno il proprio stile, non seguono le tendenze del momento, e sono liberi di conciarsi come credono
che bello

smalto su dita maschili?
infradito in metro?
 why not…
birken con le calze?
in metro, qualche ‘artista metropolitano’ rimuove dalle pubblicità i volti
chissà se diventerà famoso

vado a Brighton Beach – Coney Island
estremità sud di Brooklyn
sull’oceano

Coney Island (che in realtà non è un’isola) è una delle tappe obbligatorie:
“Guerrieri… giochiamo a fare la guerra?”

πŸ™‚
le giostre sono tutte chiuse
ma c’è molta gente
il clima è quello del tempo che fu, un passato splendore
che però riesce ancora ad affascinare
il Cyclone, ottovolante in legno di inizio 900 non è niente male

di brighton, a parte il mare c’è ben poco (di british c’è proprio ben poco):
a Brigthon Beach sono tutti russi

scritte in cirillico,
dialoghi in cirillico
sciure cirilliche sulle panchine (come da noi)

ma la spiaggia è molto bella, di sabbia
ampia
d’estate è sicuramente un bel posto

tiro fuori la mia lomo
vediamo se la famosa tecnica ‘a caso’ pagherà
l’idea è di fare solo qualche lomo-scatto al giorno

qualcuno passeggia addirittura senza maglietta
l’aria dell’oceano è calda
qualcuno fa anche il bagno

c’è una serie di campi di ‘pallina’
(aka pelota mano)
si sfidano coppie di 60enni che sembrano usciti da un telefilm
petto nudo e corpi quasi da body-builder

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a Brighton Beach, come un po’ ovunque, è la mescolanza che affascina:
nello stesso momento si vedono le insegne in cirillico,
un baracchino di kebab certificato halal
un candelabro ebreo
un signore indiano

il massimo (e qua vengo fregato)
è un ristorante a Brookylin Heights
si chiama Vegetarian Ginger
è certificato Kosher
è al primo piano, non si vede l’interno
intravedo solo un signore con una marcata faccia da ebreo
wow che bello, un vegetariano ebreo

appena salgo scopro che è gestito da CINESI!!!!
ormai è troppo tardi per andarsene
e il piatto che prendo
è buono ed economico:
eggplants + long beans + basil garlic sauce
accompagnato da brown rice
e prima hot and sour soup
io prenderei anche un dolce, ma mi ha già portato il conto
7 dollari

l’ebreo era un cliente…

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NEW YORK TRANSPORT MUSEUM

bellissimo!
tutta la storia della subway
fico come il london transport museum
con la differenza che costa solo 6 USD (4 EUR, incredibile)
ed è addirittura ospitato da una vecchia stazione della metro
quindi al piano sotto sono esposte almeno 20 carrozze dal 1900 fino ad oggi
bello bello bello
tutti i token storici
tutti i tornelli storici

un’ora di parcheggio a Brooklyn costa 14 dollari

metà dell’abbonamento settimanale ai mezzi pubblici…

DUMBO
arrivo a dumbo quasi all’imbrunire
con la prima vera vista dei grattacieli di Manhattan
il progetto del nuovo parco sul waterfront
tramonto e grattacieli che iniziano a luccicare

su manhattan è pieno di elicotteri che volano

foto di sposi cinesi
foto di moda
un sacco di cani portati a passeggio

i loft, gli studi degli artisti
qualche locale carino

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fotografo il cartello HORN PAINT
esce il proprietario
mi dice che tutti lo fotografano

che delusione 😦 pensavo di essere ‘the only photographer of cartelli in the village’ πŸ™‚

mi dice che la foto è sul computer, che non l’ha messa lui, l’ha messa qualcuno
mi dice, cerca su images!
gli dico che potrebbe venderla per milioni di dollari
è simpa

per fortuna non come il negrone in limousine che aveva appena fatto cancellare le sue foto
che alcuni ragazzi avevano preso
millantando problemi di privacy
?!?

è buio
prendo una metro a caso per Manhattan
cammino a caso
le vie quadrate mi ricordano il quartere degli eritrei a milano
è strano, non sono proprio abituato alle città con pianta quadrata

non riesco ad andare a caso, devo aprire la cartina

ah, sono nel east village
zona di locali

io volevo un caffé, ma sono tutti locali da dopo cena (anche se sono le 7)
tutti con luce fioca
si cena o si beve

mi sa che sto passando anche da alphabet city, vedo Avenue A B C…

all’ultimo, prima di riprendere la metro verso casa trovo il cafe
solito wi-fi gratis
e prendo un solito
pumpkin spice latte
pecan pie

a NYC fa caldo
20 gradi a fine ottobre, incredibile
si sta benissimo
tengo la maglietta a maniche corte tutto il giorno
la sciarpa solo in metro, che c’è aria condizionata a palla
la maglietta maniche lunghe solo a tratti, in riva al fiume

la metro è il luogo più invivibile in questo clima stupendo

sul mezzanino e in banchina un caldo boia, più di 25 gradi
in vettura freddo, 15

iniziano ad entrarmi in testa i gradi fahreneit

60’s si sta bene
70’s fa caldo
50’s medio
40’s freddo
30’s gelo

scopro da un compagno di camera loquace che in australia le stagioni iniziano il 1° del mese, non il 21 come da noi
fatte le debite proporzioni è come se l’inverno iniziasse il 1 dicembre, la primavera il 1° marzo, etc etc
it makes sense, molto più che da noi

day8 – Bonanza Bus to NYC

che poi si dovrebbe dire: vado a New York City,

e non come diciamo noi, vado a New York

sarebe un po’ come dire vado a Messico…

l’incredibile bus della Bonanza (recentemente acquisita dalla Peter Pan)
è in ritardo

incredibile perché c’è un’improbabile linea che ferma proprio a Lee, e va dritta dritta a NYC
pensavo di dover prendere bus treno1 treno2 e aspettare ore in stazione
invece il comodissimo bus Bonanza in ‘sole’ 4h mi porterebbe a NYC
(per 250 km, 4h sono un po’  tante, ma questa è la velocità dei mezzi pubblici americani)

finalmente capisco dove è la fermata (solo grazie a Google)
e dai minimali simboli di ‘divieto di sosta’, girati in modo che li vedano solo le macchine e non i pedoni

il bus delle 10.50 è in ritardo
sono tranquillo, che c’è una ti

pa orientale che aspetta anche lei, con in mano biglietto PeterPan
quando inizia a diluviare e mi sposto sotto il portico
(il negozio proprietario del portico espone il cartello: no bus tickets, no public phones, ore restrooms per fare capire le cose)
le chiedo se aspetta il NY
lei mi dice che aspetta il Boston
…bene

finalmente alle 11.10 arriva il bus, sospiro di sollievo

dolcemente, e lentamente mi porta a NYC
percorrendo strade statali molto calme
autostrade un po’ più trafficate
fino ad arrivare agli ingorghi di NY

Massachusset, Connecticut, New York

una banca drive-in
un telefono pubblico drive-in
?!?
(si tipo McDrive…)

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l’arrivo in città è emozionante
lo skyline dei grat
tacieli sotto il cielo grigio è impressionante

mi sento piccolissimo davanti alla metropoli

il bus invece di percorrere Manhattan verso sud, la taglia EST-OVEST, passa sopra all’Hudson River, ci porta in New Jersey
e ripassa l’Hudson (da sotto, un tunnel strettissimo tutto piastrellato, mi ricorda il passaggio pedonale sotto il Tamigi)
per arrivare alla stazione dei bus

sono un po’ agitato, è NEW YORK

facilmente prendo il biglietto settimanale della subway
le metro E + L mi portano all’ostello

the loft, molto fico, una ex warehouse
un po’ in mezzo al nulla a Williamsburg

la prima sensazione è di fatiscenza, e di coolness, una accanto all’altra

tutti sono fichi, anche in questo quartiere dimenticato e lontano dal centro
i marciapiedi sono tutti rotti
ma ai cafe sono tutti fichi
il fico alternativo, quello che piace a me
ma veramente tutti tiratissimi
bici a scatto fisso a manetta

un sacco di scritte in spagnolo, sempre

visto che non posso reggere il confronto coolness (Birkenstock con le calze, maglia stankanov, coppola portoghese e sciarpina indiana, rispetto a loro sono un nerd)
mi butto sul cibo

in un cafe vicino all’ostello, regolamentare wi-fi gratuito e vedo la email dal cellu
mentre mangio una:
BAKED BUTTERNUT SQUASH, ripiena di verdurine non identificate, e tofu, barbabietola a listelle, accompagnata da riso integrale
molto vegan, ma molto buono
l’acqua col ghiaccio (impossibile dire di no, te la portano nello stesso istante che ti siedi)
al refill riesco a farmela protare senza ghiaccio
e una walnut cake, con brandy custard cream

19 usd, mancia 3 usd,
funziona il pagamento con carta (metà delle volte no): mancia facile, basta scrivere l’importo e firmare

fuori un arcobaleno mi accoglie
 

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dopo poco è già buio, giro qualche isolato

capannoni, fabbriche
torno in ostello
la cucina-giardino è molto cool
sembra di essere in un locale trendy

stranamente gli ospiti sono tutti di lingua inglese
non sento nessun altro idioma nell’aria

anche la receptionist spagnola ha un inglese (più americano in realtà) quasi perfetto

 

day7 – October Mountain State Forest

una camminata in montagna di 7h

un campo base dove poter campeggiare nei mesi estivi

boschi da orienteering

i sentieri segnati coi nomi (Boulder Trail – Navin Trail – Spruce Trail – School House Trail)

paludine

una vista spettacolare al di lΓ  degli appalachi

una clif bar, e una barretta chocolate marshmellow (non mi ero accorto del gusto estremo πŸ™‚

una palude splendida e grandissima, con il board-walk

un cimitero di montagna di fine 800, in disuso

le foglie, in paese sono stupende, in montagna sono quase tutte andate… peccato

un reservoir, che voglia di andarci in canoa

una mappa abbastanza precisa per non perdersi e godersi lo spettacolo senza ansie di ritorno al buio

l'ultimo pezzo, il ritorno, fuori mappa:
l'idea Γ¨ scendere nel bosco, ma come speravo c'Γ¨ anche un sentiero

stanco, ma molto meno di una giornata di rilievi

e ora BOSTON-MIAMI in TV
si apre l'NBA con un solo grido: BEAT THE HEAT!

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day6b – Lee, MA

prendo il treno per i Berkshires

zona scelta un po’ a caso, perché ben collegata da Springfield, e si dice bella paesisticamente
senza il netbook e wireless ovunque non riuscirei a fare questi programmi di viaggio giorno per giorno

appena passato il famoso ponte sul Connecticut River si entra in un altro mondo

inizia un bosco con le foglie di tutti i colori
e non mi lascia per tutto il viaggio di poco più di un’ora

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il treno è lentissimo, e risale il corso di un fiume
i sedili sono comodissimi, larghissimi, spazio per le gambe tantissimo

i controllori ti controllano il biglietto prima di salire sul treno
ti smistano nella carrozza giusta
ti mettono un cartellino con sopra scitto dove vai, sopra al tuo posto
e quando devi scendere ti vengono ad avvisare

un altro mondo,
un po ovunque si ha la sensazione  che gli Americani sono stati troppo avanti per decenni
ma sono rimasti a quei tempi
e ora sono indietro,
tutto funziona abbastanza bene, ma un po’ vintage
ed essendo vintage, è quasi cool

scendo a Pittsfield,
l’idea è di prendere un bus per Lee
Lee sembra più piccola, più vivibile, più vicina alle montagne, e ci sono due motel raggiungibili a piedi dal centro

in 45 minuti cerco info su mappe e giri da fare a piedi per l’indomani
non c’è molto, ma sono tutti gentilissimi
l’ufficio del turismo è dentro ad una gelateria
non c’è nessuno al banco, perché l’ufficio è chiuso
ma fisicamente è aperto, e la gelataia mi dice che posso prendere tutti gli opuscoli che voglio

trovo una bella mappa-opuscolo di October Mountain State Forest, che già avevo notato su un libretto in libreria
ormai la mia destinazione è chiara

provo a perdere il bus #2 per Lee
non capisco dove è la fermata, anche se tutti mi dicono: ferma qua davanti

poi scopro che il bus ferma un po’ dove vuole, che non ci sono fermate
che tu ti metti lì e lo fermi, più o meno ovunque
molto free

e infatti il guidatore si ferma per tirarmi su, quando ormai pensavo di averlo perso (passa ogni ora)
il biglietto costa 3.75 ma il bus non dà resto
quindi pago 5, azz

ma il viaggio (ben 45′ per fare meno di 20 km ?!?) ripaga la delusione
sono in una zona bellissima, gli alberi sono gialli rossi verdi

e capisco che gli unici giorni che non avevo pianificato a casa, stanno andando benissimo
e pioggia permettendo domani farò una gita splendida

ormai regolamentare Motel
con regolamentare indiano alla reception

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Lee è graziosissima
6000 abitanti
case inizio 1900 tenute benissimo
un gioiellino
negozi molto belli

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un sacco di posti dove mangiare

solo 50 km da Springfield e un altro mondo

fa molto caldo
alle 8PM giro solo con maglietta e felpa
apro la felpa

mangio un burrito, magari domani vado al Peruviano

riguardo online la zona della camminata di domani
October Mountain
ci passa l’Appalachian Trail e sembra splendido
senza accorgermi sono nel mezzo dei Monti Appalachi πŸ™‚

day6 – Basketball Hall of Fame

parto dal motel verso il centro
con tutto il bagaglio: trolley di ordinanza + zainetto Bollnass
oggi c’è il bus, ogni 20 minuti, not bad

sul bus metà passeggeri parlano in spagnolo
anche molte scritte in città sono in spagnolo
qua in New England?!? incredibile

vado in stazione, entrata invisibile
passa un treno ogni paio d’ore, il trasporto pubblico in America non è molto sviluppato
faccio il biglietto per Pittsfield, la prossima destinazione
e il bigliettaio mi tiene pure il trolley, che riprenderò alcune ore dopo, alla partenza del treno

con il sole e qualcuno in giro, il centro diventa accettabile
la sensazione è che Springfield aveva avuto tempi migliori

la gente è friendly, addirittura qualcuno mi saluta, incrociandomi per strada

e finalmente vado verso la ragione ultima della visita:
la Basketball Hall of Fame

temevo un po l’idea del museo del basket, potenzialmente pacco
ma è stata un’esperienza notevole

sono stato solo 2 ore, ma ci sarei stato tutto il giorno
la storia del Basket
le maglie, scarpe, anelli dei più forti giocatori
la scarpa size 22, di Shaq (sembra finta: la misura italiana è 57)

i palloni regalati agli atleti per il 5000esimo assist, o la 3000esima palla rubata

una sezione solo per Michael Jordan

le facce degli Hall of Famers
tra cui Sandro Gamba, Dino Meneghin, Cesare Rubini

la sala interattiva dove ho confrontato la mia ‘apertura alare’ con quella di Kevin McHale
la cui maglia potrebbe essere una camicia da notte per una ragazza alta 1.70

dove ho provato a strappare un rimbalzo, con l’omino che posizionava la palla sempre più in alto
il mio record è stato 9′ 4″
l’omino sembrava impressionato della misura, ma mi sa lo fa con tutti

il record di schiacciata più alta (ok questo non è basket, è circo) fatto da un harlem globetrotter con canestro a 12″
circa 3m60cm
è altissimo, fa impressione

i primi canestri, che veramente erano ‘canestri’ di legno per raccogliere le pesche
a fondo chiuso, e l’arbitro ad ogni canesto andava sotto a spinger fuori la palla con un bastone

le divise del basket femminile con gonnellino

il campo in parquet dove si può prendere un palla e tirare
imparo le misure americane:
il canestro è a 10 piedi di altezza (i famosi 3.05)

ci sono le linee da tre punti della high school e del college
la NCAA è ancora più indietro, ma non è segnata

a bordo campo ci sono 4 canestri a diverse altezze per schiacciare
riesco a schiacciare in quello a 9 piedi di altezza

mentre per fare un po’ di numeri uso quello da 8

proprio bello
peccato non vendano qualche maglia di franchigie del passato, l’avrei presa sicuramente

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day5b – Springfield

la gara di domenica è ospitata in una scuola
è aperta la palestra ed entro nel campo in parquet degli Overlook Eagles

emozionante,
come essere in One Tree Hill
come sperare di essere convocati per la partita, le cheerleaders che tifano, l’adrenalina del match
basket, il mio primo amore

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dopo la gara trovo un passaggio per Springfield, MA
tutti si prodigano a trovarmi passaggi, grazie!

vado con Linda e Rick, di Rochester
hanno iniziato a fare orienteering negli anni 70
Linda è responsabile di qualcosa nella USOF
forse per quello aveva la tuta US Orienteering
(ma tutti alla gara hanno la tuta US Orienteering
anche i russi che fanno M45…)

Linda e Rick molto simpatici, chiacchieriamo per tutto il viaggio
una conversazione che è volata via facile e leggera, quasi come se l’inglese fosse la mia lingua
fa bene al morale: il film sull’aereo ho dovuto vederlo in italiano, che non capivo na mazza

la scelta di Springfield nasce dalla volontà di provare a vedere anche un’America diversa da Boston o NY
ed è un po’ casuale
sono consapevole del rischio di trovarmi in un posto triste, noisoso e inutile

e infatti lo è

Rick addirittura devia dalla highway e mi porta davanti all’albergo che avevo scelto (ma non prenotato) su internet: Red Carpet Inn

in realtà non è un albergo, è un motel
e già questo paga la scelta di venire a Springfield,
(dopo il primo giro serale Springfield viene comunque nominata per la categoria ‘città più brutta che ho mai visitato’)

non è proprio un motel tipo PSHYCO
non è neanche un motel tipo ‘road movie’, in the middle of nowhere
è un motel nei sobborghi di Springfield, a sole 2 miglia dalla città, dall’altra parte dell’immenso Connecticut River (praticamente un lago, tanto l’acqua si muove lentamente)

ma al check-in c’è un tipo indiano, riservato come tutti i portieri di motel (non fa una piega; avrebbe potuto chiedermi con che coraggio mi presentavo ad un motel a piedi)
le camere sono tutte a piano terra con davanti il portichetto (con la moquette anche sotto il portichetto) e il parcheggio di fronte alla camera
la camera è kitsch al punto gusto
proprio l’esperienza che volevo provare, come stare in un film americano

per festeggiare mi guardo alla TV una partita NFL in diretta, mentre mangio l’insalata comprata al mattino al supermercato Hannaford (niente male come supermarket) che apre alle 7AM anche domenica mattina
Southwestern-style Chicken Salad
accompagnata da un Organic Mint & Honey Green Tea

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nonostante la distanza, decido di fare un giro in centro
la domenica non ci sono bus, devo farlo a piedi

Springfield, quarta città del New England, 150000 abitanti

dopo 45′ minuti di cammino, nel nulla, scopro che Springfield non è una città
è indefinibile urbanisticamente

solo strade di scorrimento veloci, il fiume largo, una zona di sterpaglie tra il fiume e l’autostrada
prendo una ciclabile tra il fiume e l’autostrada
il centro è vicino, ma sono nel nulla
inizia a far buio

finalmente qualche luce
il terminal bus Peter Pan
dalla mappa sembrava in centro, invece è nel nulla

e poi il centro
dovrei passare vicino alla stazione del treno, ma non la vedo

il centro è piccolo e brutto, morto
non c’è in giro nessuno
che città Springfield…

ritorno al di là del fiume
una zona residenziale, di villette popolari, più interessante
qualche pizzeria, dunkin donuts, aree di servizio, qualcosa di più vivo almeno

prendo Main St. di West Springfield
poca luce in strada

davanti ad una chiesa, nella notte (alle 7PM sembra notte fonda)
decine di fedeli, parlano una lingua slava
la chiesa ha tutte le scritte in cirillico

West Springfield BOYS AND GIRLS Club

un negozio di armi

una scuola di salsa

una sala di culto Bethesda, che sembra un negozio

dei ragazzini in BMX che parlano russo

una chiesa cattolica

mi fermo da Bella Napoli
pizza gusto “The Spoled Italian”
una delle più buone pizze mai mangiate
pizza alta, mozzarella, peperoni, pomodori, carciofi, funghi buonissimi, crudo
è un locale al limite della mancia/non mancia, il servizio è minimale
ma per evitare problemi decido di sganciare 2verdoni alla giovane cameriera
(manco il bicchiere per bere la coca mi ha portato)
la lattina di Coca Cola edizione speciale: lo stemma di una squadra femminile di basket, per celebrare il loro titolo

dopo una camminata di quasi due ore, torno al motel

la googlemappa non rende l’idea di come è in realtà questo non-luogo
è una realtà non capibile dalla mappa
Springfield, interessante e bruttissima

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Prima Mondiale della Corsa di Precisione

Γ¨ tutto spiegato nell'articolo apparso sul sito FISO
http://www.fiso.it/04_notizie/dettaglio.asp?id=4284

LUNEDI 1 novembre a Carrega, dopo la gara di CO:
CORSA DI PRECISIONE

da un'idea nata a Salen durante il raduno della nazionale TRAILO
quando io e Alberto ci siamo imposti una scaletta di superlavoro

un TRAIL-O dove conta il tempo di gara
vince chi ci mette meno,
chi sbaglia le risposte ha dei minuti di penalitΓ 

lo consiglio a tutti i trailorientisti come allenamento a velocizzare le decisioni
e a tutti gli altri per fare una cosa divertente, diversa dal solito, ma anche un utile allenamento per la lettura fina

info sito CUS Parma
http://www.cusparma.it/cusparma/attivitaSportiva.asp?IdAtt=380

day4-5 – New England Foliage Orienteering Festival

prime gare negli States per me

un A-meet (gara nazionale)
sabato doppia gara middle (qualificazione e finale) nei sobborghi di Boston  @Long Pond
domenica, classic distance un’ora di macchina nell’interno @Baldwin HIll

i Berlanda organizzano, staremo al ritrovo dall’alba al tramonto

le gare sono belle
sabato qualificazione discutibile, e bella finale
domenica bellissima gara su terreno lento, rami e vegetazione bassa rendono duro l’avanzamento, ma l’orienteering è di qualità

è una gara nazionale, ma ci sono meno di 200 persone

la cosa incredibile è che una gara nel New England è un misto di Global e Local
tutti si conoscono, ma c’è gente da tutto il mondo

è un continuo “miiiiih, non ci posso credere”:
– c’è tutta la nazionale americana di CO
– purtroppo anche quella di TRAIL-O (Sharon, l’inossidabile)
– taste of Italia: oltre a me ed ai Berlanda, c’è Giacomo from CAIXXXOttobre, ha scelto addirittura di fare l’università a Boston, complimenti e in boccallupo, ha iniziato da 2 mesi
– oltre ad innumerevoli nomi italiani nelle griglie di partenza, spunta anche una carrambata: si presenta Alessandra Negrini
 trasferita a Boston da 9 anni, un passato nell’Inteflumina negli anni 90
purtroppo non l’ho incrociata
ma gli annali dicono che ha addirittura vinto medaglie in staffetta ai Campionati Italiani correndo la H15 con DennyP, la H20 con Visio
– russi a manetta
– c’è Neal Dobbs, il globetrotter irlandese che si incontra ovunque, ancora più di Peter Heim
 ogni volta che lo vedo abita in una nazione diversa: ora sta vicino a New York
– c’è Greg Walter Jr. il creatore di Catching Features
– c’è Boris Granowski: non è come pensavo un fictional character di Catching Features, esiste veramente!!!
– c’è Mikkel, from Norway, che vive da 14 anni in USA; nei 90 è stato due anni al Collegio di Duino e mi dice che ha gareggiato in Italia contro Paolo Mario, il fratello di Corradini
– c’è Kilian, allenatore della squadra svizzera, mi chiede se conosco Marco Seppi πŸ™‚ che ora fa parte del suo team OL Regio Will
– ad un certo punto, una sciura mai vista prima d’ora si avvicina e mi chiama “Hi Reeeeemoooo!”
dopo poco scopro che è Julie, con suo marito Ronan, from London (lato LOK), in vacanza Americana
ci eravamo scritti e-mail per un preventivo di una mappa di un parco londinese, ma non se ne era fatto niente
ora sono pure controllori del JK, e quindi sanno che la mappa sprint è mia
mi dicono che mi contatteranno per un altro preventivo londinese
(by the way, sono pure controllori IOF)

da notare il mega impianto per vedere i risultati live (4 monitor), i twitter dal campo gara e alcune imbarazzanti tute anni 70 ancora in voga πŸ™‚

essendo arrivato presto, aiuto gli organizzatori a trasportare materiale e montare le tende
solo alla quarta tenda aperta, scopro che praticamente ho aiutato a montare il negozio di Larry, il Serafini del New England
mi ha fregato…

ad un certo punto, tra la musica mandata quasi a palla al ritrovo, esce pure The End of the World, dei REM πŸ™‚

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qualificazione middle sabato (mappa di Cristina Luis, trovata su web)

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finale middle sabato (mappa di Cristina Luis, trovata su web)

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classic domenica  (mappa di Cristina Luis, trovata su web – stesso mio percorso, ma gli errori sono suoi πŸ™‚

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day3b – Boston Bike Film festival

la sera incontro i Berlanda
i classici cervelli italiani in fuga
entrambi lavorano ad Harvard, mica alla Bicocca (con tutto il rispetto per la Bicocca)

andiamo (in bici) al Boston Bike Film Festival
passando per il cortile di Harvard (dove la mensa sembra una chiesa)

avere le luci sulla bici, aspettare minuti davanti ad un semaforo rosso, non superare le macchine ferme in fila:
è un altro gioco, non è la bici che conosco io πŸ™‚

veloce cena da Algiers, piatti nordafricani-mediorientali
un insalata di melanzane e mint tea, una goduria

il Boston Bike FIlm Festival delude
in genere i ciclisti urbani si dividono in quelli cattivi e stilosi (criticalmass – bike messengers – scattofisso)
e quelli buoni e un po’ loser (ciclobby)
il festival era organizzato dai ciclobby, la qualità dei film (in realtà erano tutti video, non film) pessima
la messa in onda claudicante

su tutti Biking the Bike, un video con canzone originale girato nel 2010, talmente low fi, che sembrava girato negli anni 80
inguardabile
temiamo che abbia vinto il concorso, dati che regista e attori formavano il 90% del pubblico

cmq una bella serata, ed un nuovo adesivo a tema ciclista da attaccare sul netbook

https://i0.wp.com/www.bostonbikefilmfest.org/images/BBFF_logo.gif